3 Febbraio 2008

Erbe Esoteriche

CELIDONIA CICORIA

Celidonia

E' sempre stata usata questa pianta nella magia con grande considerazione; non c'è mistura di erbe che non includa nella sua formula questa pianta, la quale, oltre a facilitare l'impresa magica, permette di proteggerci dall'influenza negativa dei nostri avversari. Ad esempio se due donne stanno facendo una magia alla stessa persona, chi impiegherà anche la celidonia, impedirà all'altra di rovinare il proprio lavoro. I fiori vanno bruciati e la cenere conservata dentro dello stagno da cucina o portata nel portafoglio, quando si gioca; infatti, propizia la vincita nei giochi e in particolare al Lotto.

Cicoria

Nell'antichità, ogni volta che si aveva a che fare con una persona burbera, aggressiva e, per così dire, cattiva, si ricorreva all'influsso talismanico di questa famosa pianta, che aveva il privilegio e la potenza di ridurre una persona a un agnellino. Se avete in casa un soggetto del genere, dovete prendere un etto di cicoria fresca che dopo averla bollita per sette minuti in una tazza di acqua, va filtrata e aggiunta ogni giorno al mangiare della persona litigiosa in ragione di mezzo cucchiaino a volta. Già dopo venti giorni si dovrebbe notare il cambiamento.

ERBE ESOTERICHE - Celidonia - Cicoria

Antichi Consigli Magici

Benedizione delle Casa

Questo rituale di benedizione fa in modo che la propria casa sia esorcizzata e benedetta. Si fa anche per propiziare la buona sorte ma ancor più per scacciare dalla casa e dalla famiglia ogni spirito del male e con esso l'invidia e i malefici. Oggi più di allora si è vittima del male e questo metodo può portare veramente un forte aiuto in questo frangente. I monaci erano depositari del rituale e lo amministravano a chiunque ne avesse bisogno. Posseggo per mia fortuna l'originale del libro del 1600, scritto tutto su pergamena, per cui questo è il vero procedimento. Annotatelo bene perché non lo rivelerò più.

Occorrente:

un bicchiere di cristallo a calice,

acqua benedetta, possibilmente di tre chiese,

due stuzzicadenti di legno,

due pezzi di filo rosso di un metro ognuno,

una scatola di sale,

incensi a stick,

una candela bianca.

Il rito si deve fare nei giorni dispari (Lunedì, mercoledì e venerdì) rispettando tutti i passi della benedizione. Fatevi il segno della croce e accendete la candela bianca. Prendete il bicchiere di cristallo e versateci l'acqua benedetta, il risultato è ancora più efficace se vi procurerete tre diverse acque benedette. Fate con il sale grosso un cerchio intorno al bicchiere, questo per proteggere il rituale dagli attacchi del male. Accendete quindi delle stecchette di incenso (si possono trovare nei negozi di articoli orientali). Prendete ora due stecchini di legno, spezzate le punte, gettatele e con i due pezzetti di legno rimasti fate una croce legandola con un pezzo di filo rosso che avevate preparato. Fatta questa piccola croce immergetela nell'acqua del calice e lasciatela nel bicchiere fino alla fine della benedizione. L'altro pezzo di filo lo legherete dentro la porta di casa e direte: "Io spezzo e distruggo l'opera del male, mentre lego il bene a questa casa". Passate ora alla vera e propria benedizione che incuterà terrore alle forze del male e a tutti i loro malefici.

Fate il rituale che segue in ogni stanza della casa, compreso bagno e sgabuzzino.

ANTICHI CONSIGLI MAGICI - benedizione della casa

Dalla Notte Dei Tempi

Reliquia della sacra Sindone

Reliquia della sacra Sindone (1)

Reliquia della Sacra Sindone

Il reperto di questa trasmissione ha una sua importanza e una sua rarità, è precisamente il santino ricordo dell’ostensione della Sacra Sindone tenutasi a Torino nel 1898.

La Sacra sindone di Torino è il lenzuolo funerario di Gesù, con cui fu avvolto dopo la crocifissione, è la più importante reliquia della cristianità.

Secondo la storia ha avuto vari proprietari, ma negli ultimi sei secoli è appartenuta alla famiglia reale italiana dei Savoia. L’ultimo proprietario dei Savoia fu RE Umberto, che alla sua morte la donò al Papa, che in quel momento era l’amato Giovanni Paolo II.

Non potendo fare delle reliquie con la sindone, si usava tagliare il drappo di seta rossa che serviva per avvolgerla.

Oggi la sindone è conservata distesa in una speciale teca a tenuta ermetica, ma nei secoli scorsi si usava avvolgerla ad un cilindro di legno, dopo aver disteso sopra e sotto di essa, per proteggerla, due teli di uguale misura di seta rossa.

Quando la sindone veniva aperta per le ostensioni, che avvenivano all’incirca ogni 25 anni per i giubilei, e in particolari occasioni di matrimoni o nuovi nati dei Savoia, venivano presi i teli e tagliati per farne questi santini ricordo. Ne riuscivano a fare all’incirca 500.

Non potendo fare delle reliquie con la sindone, si usava tagliare il drappo di seta rossa che serviva per avvolgerla.

Venivano poi regalati a persone influenti e a vescovi e cardinali. Che sapevano benissimo che quella seta era stata a contatto con la sacra sindone per 25 anni, una vera reliquia.

Questo santino oltre alla preziosa seta ha una antica dedica in cui si menziona, a ringraziamento, il monsignore che l’aveva regalata e l’occasione del dono.

DALLA NOTTE DEI TEMPI - Reliquia della Sacra Sindone