Erbe Esoteriche
BIANCOSPINO BOCCA DI LUPO
La tradizione lega questa pianta a san Benedetto, patrono d’Europa,che sembra la potesse sempre con se per proteggersi nei viaggi e nelle peregrinazioni.
E' un arbusto importantissimo per tutti i problemi relativi all'ansia, alla paura immotivata, alle fobie e alle visioni del male.
Può essere utilizzata in tutte queste problematiche, facendo dei sacchetti di tela verde da portare addosso.
Per gli incubi basta metterne delle foglie sotto il proprio cuscino.
Per propiziare il coraggio occorre prenderne tre rametti e dopo averli legati con un nastro bianco, metterli in mezzo alla propria biancheria.
Bocca di lupo o bocca di leone
E' la pianta più potente, per combattere i propri nemici, specialmente chi ci ostacola nelle nostre imprese, rovinando ciò che vogliamo conquistare.
Può essere molto potente, se raccolta di mercoledì e conservata nel portafoglio. Quando incontrerete o avrete a che fare con persone a voi avverse, respingerà le cattive azioni che potrebbero fare contro di voi.
ERBE ESOTERICHE - Biancospino e bocca di lupo
Antichi Consigli Magici
Cingolo della Beata
Ogni donna che sta per diventare mamma è spesso accompagnata nei mesi della gestazione da molte paure. C’è chi ha paura delle malformazioni, chi del parto stesso. Chi pensa ai malefici e chi ha paura di perdere il bambino. Questo importante rituale serve proprio contro questi problemi. Esso, infatti, allontana i pericoli di ogni gestante proteggendo la serenità di mamma e bambino e facendo in modo che abbiano buona salute. Protegge anche dai malefici. La tradizione lo colloca nei consigli che avrebbe dato santa Rita alle mamme che da lei si recavano. Il cingolo era particolarmente indicato anche per le coppie che per qualsiasi motivo non potevano avere figli.
Occorrente:
un nastro bianco di seta lungo cm 170 e alto cm 1 circa,
un pezzo di ovatta,
un bicchierino,
olio d’olivo puro,
profumo di lavanda o acqua di colonia,
una candela bianca.
Il rituale di preparazione è molto semplice. Si prende un bicchierino, si mette un batuffolo di ovatta sul fondo e si bagna con dell’olio d’olivo puro. Questo servirà per consacrare il nastro. Comprate il nastro di seta in merceria di lunedì, prima di andare a comperarlo passerete in una chiesa e direte un’Ave Maria e il vostro desiderio. Appena preso il nastro andrete a casa e inizierete il rito. Accendete la candela bianca, prendete il profumo alla lavanda e bagnate con qualche goccia il nastro bianco. Subito dopo vi ungerete il pollice destro sull’ovatta imbevuta d’olio e farete una croce in un punto qualsiasi del nastro, poi direte un’Ave Maria. Spegnete la candela e riponete tutto in un cassetto. Per altri dieci giorni (in totale saranno undici rituali) rifarete tutto il rito dal profumo di lavanda o dall’acqua di colonia, al tracciare la croce compresa l’Ave Maria. Fatti tutti i riti, indosserete il nastro alla vita a contatto con la pelle per tutta la gestazione. Se volete, invece, un figlio lo porterete fino all’accertata gravidanza. Se volete potete portarlo solo di giorno.
ANTICHI CONSIGLI MAGICI - Il cingolo della Beata - trasm 7 13 gen 2008
Dalla Notte Dei Tempi
La "Manna" di San Nicola
La santa Manna di san Nicola è un liquido denso e profumatissimo che si forma sulle ossa del santo conservate a Bari. San Nicola era un santo della città di Mira, nell’odierna Turchia, popolarissimo in tutto il mondo cristiano per i suoi poteri taumaturgici.
Tanto popolare che i baresi in una crociata rubarono le spoglie e le portarono a Bari, dove sono venerate tuttora, così che san Nicola di Mira divento san Nicola di Bari.
E’ il santo che ha dato origine a Babbo Natale, infatti santa Klaus significa san Nicola. La leggenda di babbo natale si originò dalla tradizione che voleva che il santo fosse particolarmente benevolo con le ragazze povere a cui procurava la dote matrimoniale.
Strettamente connessa alla devozione cristiana verso il patrono S. Nicola, è la tradizione dei poteri taumaturgici della "Santa Manna". Nel 1955 le ossa del Santo furono trovate immerse in un liquido trasparente e profumatissimo che occupava il fondo del loculo.
Di cosa si trattava ? Frequenti sono i riferimenti verso la fine del
IX secolo e agli inizi del X ad un liquido miracoloso: ne parlano Niceta di Paflagonia (885 c.), il Sinassario costantinopolitano (900 c.), e l’anonimo autore dell’encomio «Mnème dikaìou» (920 c.).
E’ stato inoltre ampiamente attestato che i pellegrini venissero a Bari, attratti dalla "Santa manna" emanata dalle ossa del Santo.
Nel 1954, causa lavori di ripristino della cripta, il corpo di S. Nicola fu riesumato e le ossa, ricomposte in un’apposita urna, furono per tre anni esposte alla venerazione dei fedeli nella "sala del tesoro".
Contestualmente furono condotte analisi scientifiche attestanti la provenienza del liquido dalle ossa del Santo.
Dal 1980 la "Manna» viene ufficialmente prelevata ogni anno il 9 maggio, festa della Traslazione, dal Rettore della basilica, alla presenza del Delegato Pontificio, I’Arcivescovo di Bari, delle autorità, del clero e dei fedeli, a conclusione di una solenne celebrazione religiosa.