DIAMANTE
Si tratta di carbonio puro cristallizzato, di durezza incomparabile, tanto conosciuta sin dall'antichità che il suo nome deriva da una parola greca che significa l'indomabile. Scrive Plinio, dopo averlo definito "nodo dell'oro" come Platone fa nel "Timeo": "i diamanti si saggiano sull'incudine: respingono i colpi tanto da far schizzare via il ferro in due pezzi e anche rimbalzare la stessa incudine, tale da sconfiggere il fuoco senza mai riscaldarsi, sfida i due elementi più potenti della natura, è certamente opera degli dei, ha un incompatibilità così forte col magnete‚ ha il potere di vincere i veleni calma le crisi di delirio e caccia dalla mente le paure vane". Non può essere tagliato che da altri diamanti e levigato che con la loro polvere. Il cristallo naturale ha prevalentemente la forma di un ottaedro, una doppia piramide a otto facce: da sette emergono i sette colori, dall'ottava fluisce il raggio di luce, l'uno, la totalità. I maggiori paesi produttori sono, dopo l'India, le cui miniere oggi quasi esaurite furono fino al XVIII secolo le principali fornitrici, la Russia, il Brasile e più di uno Stato Sudafricano. Questi cristalli, i più preziosi sul nostro pianeta, sono da tempo considerati simbolo di virtù, purezza, innocenza e lucidità mentale. Il carbone rappresenta il sonno, per cui allo stadio della sua massima purificazione, non può che simboleggiare il risveglio totale, la luce emanata dalla purezza. I diamanti più pregiati sono privi di ogni difetto e incolori, anche se si trovano esemplari gialli, rosa, blu e ormai rarissimamente verdi. Ci limiteremo qui a considerare il diamante bianco; del resto per le altre sfumature, cui comunque si estendono le sue qualità essenziali, ci si può rifare all'influenza dei colori, considerandoli in questo caso al massimo della purezza. La sua capacità di vibrazione è sempre focalizzata sul cervello e l'influenza su tutto il sistema nervoso, parte sempre dall'entrata del coronale (7°). Il diamante è usato per risvegliare la forza vitale, per sciogliere quei nodi energetici che impediscono ogni avanzamento e progresso. La sua amplificazione energetica è molto potente e contribuisce all'eliminazione delle tossine dall'organismo. Mentre il quarzo trasmette ed amplifica la forma pensiero, il diamante la chiarifica in quanto attira ed estrae la tossicità dal corpo, accelerando il processo di purificazione. Può essere usato per ricaricare altre pietre ed aumentarne il potere terapeutico: qualità unica tra le gemme. Si unisce da sempre ad altre pietre, non solo per illuminarne la bellezza, quanto per potenziarne le qualità. Le sue proprietà sono ulteriormente esaltate se esposto sotto piramide per due ore quando Marte è in Perigeo, la posizione più vicina alla Terra. Il diamante stimola le capacità di chi ne è in possesso e ne fa un uso intenzionale, ma va usato con cautela poiché irradia un'energia molto potente: la luce che emana può essere distruttiva per una persona spiritualmente debole. Questa gemma, che in alcuni tagli ha meritato l'appellativo di brillante, rappresenta la meta dell'equilibrio perfetto, a cui ogni essere umano dovrebbe aspirare. La sua potenza energetica, usata con coscienza, può essere di grande aiuto nell'ascesa verso la chiarezza mentale e l'evoluzione spirituale. Ma attenzione! Una scala si sale un gradino alla volta e in qualche caso, aiutati da "una spinta"‚ o dal "dono di lunghe gambe", anche due gradini alla volta. Ma il diamante è in cima alla scala e se non si ha la reale misura della propria posizione si può rischiare una brutta caduta. Basti pensare ad alcuni esemplari celebri‚ per l'ingente caratura e per la triste fama di gemme maledette. Ormai sappiamo che un cristallo non possiede una sua volontà, ma amplifica e pulsa un'energia trasmessa. Dunque? La colpa è da imputarsi alla pietra, come sempre si preferisce fare guardando fuori e mai dentro, o ai loro possessori? Non sarà meglio cominciare umilmente con un cristallo di rocca?