MALACHITE
Il nome può avere origine da due parole greche: una che significa malva (Plinio, XXXVII, 114)‚ visto che la sua colorazione verde ricorda le sfumature delle foglioline della preziosa pianta medicinale; o da una parola che significa tenero, data la scarsa durezza (3,5-4 sulla scala di Mohs). È originata da un'alterazione secondaria del rame e raramente si trova in cristalli, più spesso in forme stallatiche o incrostazioni interzonate da azzurrite o cuprite. Questo carbonato basico di rame, una volta tagliato presenta bande rettilinee o circolari chiare o scure. Il maggiore paese produttore è lo Zaire, seguono Australia, Cile, Zambia, Zimbabwe, Namibia e Arizona (USA). La Malachite era già usata nell'antichità come pietra ornamentale e per la costruzione di amuleti che servivano a proteggere i bambini (Plinio) e le partorienti (tradizione popolare italiana). Nel Medioevo quella con un cerchio al centro simile ad una pupilla detta "pietra del pavone", era usata quale rimedio sovrano per le malattie degli occhi. L'attuale sperimentazione ne consiglia l'applicazione sul Cardiaco e sui vortici delle mani. Questa pietra espelle plutonio e protegge dalle radiazioni, quali quelle a cui sono sottoposti coloro che lavorano con strumenti elettronici, computer, centrali nucleari, ecc. Unita alla rodocrosite migliora la vista e ambedue appoggiate sui seni frontali sono di stimolo per sbloccare le sinusiti croniche. Il rame in essa contenuto, "rinvigorendo il sangue", aiuta la flessibilità delle articolazione e del muscolo cardiaco. Nella medicina antroposofica è prescritta per trattare i disturbi neuro-vegetativi, che possono provocare ulcera. I copricapi dei faraoni egizi erano rivestiti di malachite nella credenza che questa pietra li aiutasse a discernere con saggezza. Questo minerale agisce come specchio del subconscio: riflette nella mente conscia ciò che è necessario eliminare. Anche la tradizione indiana ne parla in tal senso e specifica che quella screziata di bianco stimola in chi la indossa l'urgenza all'azione, mentre per gli indecisi sarà più adatta quella che presenta striature scure. La Malachite ha la strana capacità di far emergere i desideri e di mettere ordine nella confusione mentale. Non va mai abbinata al diamante: diventerebbe tossica. Le sue caratteristiche si sposano bene, invece, con l'azzurrite e la crisocolla ed il turchese, di cui esistono concrescimenti naturali. Il secondo prende un suo proprio nome dal giacimento israeliano: pietra di Eilat. Queste combinazioni sono suggerite per calmare gli stati ansiosi (azzurrite), disintossicarsi (turchese) e raggiungere la pace interiore (crisocolla) che promuoverà l'equilibrio psicofisico, base per una corretta evoluzione. Il miglior sistema per purificare una malachite, che abbiamo usato, è quello di posarla su un gruppo di cristalli di rocca, lasciandola riposare tra le punte, per almeno tre ore; il quarzo poi beneficerà a sua volta di un bel getto d'acqua fredda. Si amplifica sotto piramide, poggiandola su un turchese ed esponendola alla luce del Sole, per un'ora e un quarto circa.