PIETRE, CRISTALLI e METALLI

METEORITI TECTITI

Queste rocce nere e ferrose giunte dallo spazio fin sulla Terra sono simili ad agglomerati di lava solida e porosa. Si trovano un po’ ovunque sul nostro pianeta e l'emozione di stringere tra le mani un frammento di stelle lontane di chissà quale universo, che dopo migliaia di anni luce ci hanno raggiunto, può stimolare la nostra fantasia, facendoci perdere quella presenza "sveglia" necessaria ad una vera ricerca. Sono in questo elenco perché alcune di esse sono probabilmente, a detta dei mineralogi, resti di rocce fuse proprio in seguito a cadute di meteoriti e cristallizzate col tempo. Assumono il nome della località di ritrovamento: Moldavite dalla Moldava (Cecoslovacchia), Australite (Australia) e Georgiaite (Georgia - USA). La superficie di questi cristalli trasparenti o traslucidi presenta un aspetto "vaiolato", rugoso, ed il colore va dal verde bottiglia fino al grigio-marrone, a seconda della quantità di alluminio in esse contenuto. L'origine astrale delle Tectiti, nome corretto di questi vetri meteorici, ha sicuramente stimolato idee fantasiose a coloro che le hanno sperimentate. È così che troviamo numerose pubblicazioni straniere che le citano quali strumenti di contatto con creature extra-terrestri, come casse di risonanza di musica stellare e come chiave di volta per fantomatici viaggi astrali. È doveroso in una sperimentazione corretta, pur non volendo negare alcuna possibile esistenza di altre forme di vita oltre quella terrestre e la realtà di suoni provenienti dallo spazio, procedere con cautela e ripetere che il corpo astrale è frutto e costruzione di un lungo lavoro interiore raggiungibile solo da pochi. Sarà meglio usare questi cristalli durante il rilassamento, poggiandoli sul "terzo occhio" o vortice dell'ipofisi (6°), per aumentare le capacità mnemoniche e col tempo è probabile che i ricordi diverranno sempre più antichi, così che il mondo interiore verrà in luce con la saggezza di poter distinguere un pensiero che giunge dall'esterno, ovvero un contatto, dal patrimonio di ricordi genetici che viaggiano nelle terminazioni nervose lungo la colonna vertebrale. Usiamo il meteorite quando la nostra costellazione di nascita‚ visibile nel cielo e lasciamola all'esterno ad assorbire quei dati che potremmo ricordare.

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