PIETRE, CRISTALLI e METALLI

ONICE

"Sudine afferma che la gemma possiede un candore simile a un'unghia umana" (Plinio, Storia naturale, XXXVII, 90). "Onyks" in greco significa unghia e per via della traslucentezza si chiama così questa varietà di calcedonio. Non va assolutamente confusa col marmo, che popolarmente ha assunto questo nome, in quanto è una roccia formata per lo più di calcite o aragonite. Si tratta di carbonato di calcio e non di ossido di silicio. Quando un'agata ha uno strato di base nero ed uno superiore bianco traslucido, simile appunto ad un'unghia, assume il nome di Onice ed è così denominata anche la varietà di un solo colore. Quando è rosso bruna, mescolata al colore tipico della sarda, o corniola marrone, si chiama Sardonice. Le più belle e preziose sono quelle italiane. Queste pietre sono tuttora lavorate a cammeo, cioè la parte chiara, superiore, è incisa e la figura si staglierà sul fondo scuro. La tradizione antica, sulla base dell'opposizione del bianco e del nero, la indicava come pietra di Saturno, atta a fortificare il corpo e lo spirito in perenne divergenza. Il forte contrasto colori-non colori del bianco-nero la associava ai litigi, agli scontri, alle rotture sentimentali. Per questo motivo in tutto l'Oriente, persino nella tradizione araba, era consigliata solo ai più forti, solo a coloro che avevano il coraggio di guardare la verità intera fatta di bene e male, di luce sulle tenebre, di sorriso e sofferenza, di gioie e preoccupazione da accettare entrambe con lo stesso atteggiamento consapevole. La malinconia che può stimolare diverrebbe allora sofferenza volontaria, saggezza e reale impulso cosciente. L'Onice è ancora considerata la pietra della maturità, capace di aiutarci a trovare un giusto equilibrio nelle relazioni difficili, prima tra tutte quella con noi stessi nella ricerca del distacco dall'ego. Le antiche tribù africane la usavano nei riti della fertilità, ritenendola capace di incrementare l'energia fisica più potente, quella sessuale. Anche la sperimentazione attuale ha verificato che tutte, compresa la Sardonice rosso-bruna, hanno una buona risonanza nel Sacro. I terapisti la consigliano per coadiuvare l'assimilazione delle vitamine E e del gruppo B, al fine di rafforzare la vista, la struttura dei capelli, della pelle e delle unghie. Più specificamente l'Onice screziata di bianco e di nero è definita pietra androgina e indicata per bilanciare il maschile ed il femminile. In accordo con la medicina antroposofica potremmo usarne, durante la decontrazione, una nera appoggiata sul Sacro e una bianca sul palmo di una mano (sinistra per le donne, destra per gli uomini) al fine di ottenere un migliore "ascolto" interno, che consenta un'ispirazione proveniente dall'alto.

 

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