IL NUOVO TESTAMENTO

Le donne nella genealogia di Matteo

Uno degli aspetti più interessanti della genealogia di Gesù in Matteo è l'esplicito riferimento alle donne fra gli avi di Gesù. Le donne non appaiono mai nelle altre genealogie giudaiche antiche, che senza eccezioni rintracciano la discendenza di un personaggio di padre in figlio (0 viceversa; cfr. 1Cr 1-9). Matteo invece non solo termina la sua genealogia con il nome di Maria, la madre di Gesù, ma include anche altre quattro donne: Tamar (v. 3), Racab (V. 5), Rut (v. 5) e la << moglie di Uria >> , cioè Betsabea (v. 6 Nelle scritture ebraiche si trovano storie su tutt 'e quattro queste donne (Tamar: Gen 38; Racab: Gs 2,6; Rut: Rut 1-4; Betsabea: zSam 11-17.). Ma perché Matteo le cita qui? Fra le tante teorie proposte nel tempo, due sono particolarmente interessanti. 1. A quanto pare, tutt'e quattro le donne erano gentili, cioè non israelite (Tamar e Racab erano entrambe cananee; Rut era moabita e Betsabea era moglie di Uria, un ittita). Forse Matteo le cita per dimostrare che il piano divino di salvezza abbraccia non soltanto i giudei ma anche i gentili (cfr. per esempio la storia dei Magi). Una teoria seducente, ma presenta un difetto: non spiega in che modo queste quattro donne siano legate all'ultima citata, Maria, che non era una gentile. Così forse sembra preferibile un'altra spiegazione. 2. Tutte e quattro le donne furono coinvolte in attività sessuali, considerate scandalose dagli altri, ma utili ai propositi divini. Tamar, per esempio, aveva sedotto il suocero travestendosi da prostituta; Racab, invece, era una prostituta di Gerico (che, secondo Matteo, era poi divenuta suocera di Rut); Rut aveva sedotto il consanguineo Boaz, che poi le aveva proposto di sposarla (diventeranno i nonni di re David); e Betsabea si era macchiata di adulterio con David per poi sposarlo (avrebbe fatto da padre al figlio Salomone), dopo che lui le aveva fatto ammazzare il marito. Come mai allusioni di questo genere sembravano appropriate a Matteo per la sua genealogia di Gesù? C'entrava per caso Maria, la madre di Gesù? Ricordate: anche di lei si pensò che avesse avuto una qualche attività sessuale illecita (rimase incinta al di fuori del vincolo coniugale). Anche Giuseppe era sospettoso e aveva deciso di sciogliere la loro unione in segreto! Matteo, in ogni caso, la vedeva diversamente: ancora una volta, Dio aveva usato un potenziale scandalo sessuale per promuovere i propri piani, facendo partorire miracolosamente Gesù da una donna ancora vergine.

Lo schema del quattordici in Matteo

Poiché Matteo, a quanto pare, dovette manipolare la genealogia di Gesù per evidenziare il fatto che ogni quattordici generazioni fosse avvenuto qualcosa di importante, per esempio omettendo alcuni nomi, è legittimo domandarci se il numero quattordici rivestisse un particolare significato per lui. (Si noti, incidentalmente, che la sequenza finale contiene soltanto tredici nomi, anche se Matteo sostiene che siano quattordici!) Il numero quattordici è dunque significativo in sé? Nel corso del tempo, gli interpreti si sono scervellati su questa domanda e hanno proposto una grande quantità di teorie per scioglierla. Mi limiterò a citarne due fra le più interessanti. Secondo la prima teoria, nell'antico Israele, alla pari di numerose altre società antiche in cui i numeri rivestivano un significato simbolico, al sette si attribuiva un'importanza suprema, come simbolo di perfezione o divinità (vedremo un sacco di sette quando arriveremo a parlare del Libro dell'Apocalisse). Gli antichi dividevano la settimana in sette giorni, forse perché credevano che ci fossero sette pianeti. Per alcuni antichi ebrei erano sette gli stadi della vita dell'uomo e sette erano le parti della sua anima, sette erano i cieli e sette i gironi dell'Inferno, sette le divisioni del Paradiso e sette le classi di angeli, sette gli attributi di Dio, e cosi via. Leggete cosa diceva il famoso filosofo ebraico Filone di Alessandria (I secolo e.v.): <<Dubito che qualcuno possa celebrare adeguatamente le qualità del numero sette, poiché vanno al di là delle parole». Se il sette è un numero perfetto, associato al divino, allora il quattordici che cos'è? Due volte sette! Nelle culture in cui i numeri sono importanti, il quattordici era dunque due volte perfetto. Matteo ha alterato la genealogia di Gesù per dimostrare la perfezione divina della sua discendenza? La seconda teoria lega ancor più strettamente la genealogia al ritratto che Matteo da di Gesù. Le lingue antiche impiegavano di solito le lettere dell'alfabeto per indicare i numeri, perciò sommando le lettere che componevano il nome di una persona si poteva ricavare un valore numerico. Abbiamo già visto quanto Matteo insista sul carattere messianico di Gesù come discendente di re David. In ebraico, il nome David consiste in tre sole lettere D, V e D (l'ebraico antico non indicava le vocali). La D corrisponde al numero quattro e la V al sei, quindi l'equivalente numerico di David è quattordici. forse per questo che Matteo ha enfatizzato il numero quattordici nella genealogia di Gesù? Per sottolineare le sue radici davidiche di messia degli ebrei?

 

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