ARCHEOLOGIA del MISTERO

OCCHIO DI SHIVA, DI ALLAH e DI SANTA LUCIA

Il simbolo dell’Occhio è stato utilizzato da tutti i popoli antichi come potente amuleto protettivo e talismano portafortuna. Vediamone ora questa curiosa variante. Innanzitutto bisogna precisare che è conosciuto con vari nomi a seconda della zona: "Occhio di Santa Lucia" in Italia, "Occhio di Shiva" in India, "Occhio di Allah" nei paesi islamici. Nell’induismo L'OCCHIO DI SHIVA è una strana pietra di agata (nelle foto sopra) ed è considerata la rappresentazione del Terzo occhio del dio Shiva, gli viene attribuito un effetto positivo sui flussi energetici del corpo umano. L’Occhio di Shiva vigila sul suo portatore ed è simbolo di conoscenza e saggezza, infatti la spirale simboleggia lo sviluppo e il movimento. Inoltre protegge dalle forze maligne, incanalando ed accrescendo le energie positive, ed esercitando quindi un effetto benefico per la persona nel suo complesso. Il popolo indiano lo considera infatti un potente amuleto contro la negatività, ma viene anche usato per entrare in contatto con lo spirito guida.

L'Occhio di Santa Lucia. Si tratta dell’opercolo calcareo di una specie marina, l’Astraea rugosa, che vive su fondali rocciosi dove si nutre di alghe. L’animale secerne, oltre alla conchiglia che è la sua abitazione e protezione, un opercolo calcareo ricoperto di uno strato corneo che utilizza come "porta di casa" quando si ritira completamente all’interno della conchiglia.
L’opercolo ha una forma tondeggiante-ellittica, con il lato esterno convesso e di color arancio-rosato. La parte interna invece, a contatto con l’animale, è piatta e di colore bianco, con una spirale verso il centro.
Alla morte del mollusco l’opercolo si distacca e si "concede" alla volontà delle correnti marine, finendo spesso la sua corsa sulle nostre spiagge, oppure nelle reti di qualche fortunato pescatore. La sua somiglianza ad un occhio l’ha resa uno degli amuleti più popolari contro il malocchio, ed il suo ritrovamento è ritenuto un segno di buona sorte.
Gli si associa il potere di "occhio buono" capace di bloccare l’effetto dell’ "occhio malevolo" (malocchio o "evil eye"). Inoltre ha anche il benefico potere di guarire le malattie degli occhi, in particolare la cataratta. La leggenda vuole la madre di Lucia, una giovane di nobile famiglia siracusana dai bellissimi occhi, fosse affetta da una malattia incurabile.
Lucia pregò con fervore la Vergine Maria chiedendole la guarigione, ed il miracolo avvenne. La madre di Lucia guarì dalla malattia che l’avrebbe altrimenti portata alla morte. Così Lucia decise di consacrarsi alla prodigiosa Vergine, e la sua dedizione era tanto sconfinata che, per allontanare tutti i possibili pretendenti, si strappò gli occhi e li gettò in mare. Da allora, la giovane si dedicò completamente alla preghiera e ad aiutare gli altri, compiendo diversi miracoli. La Vergine Maria, commossa dalla sua devozione, la ricompensò donandole degli occhi ancora più splendidi e luminosi di quelli che gettò in mare.

L'OCCHIO DI ALLAH Gli occhi, si sa, non mentono mai.
Il famosissimo detto "gli occhi sono lo specchio dell’anima" allude infatti alla capacità dell’occhio di riflettere sentimenti, emozioni e sensazioni che ci pervadono.
La convinzione che l’occhio sia rivelatore del temperamento delle persone è diffusa tanto quanto la convinzione che l’occhio, in quanto "finestra che si apre sul mondo", rappresenti il punto di uscita dei pensieri, sia positivi che negativi. Questi ultimi specialmente, manifestati attraverso lo sguardo, sono ritenuti capaci di generare effetti nefasti su coloro che sono oggetto di invidia o di avversione. Per neutralizzarli si è ricorso nella storia di tutte le società umane agli amuleti. Il "malocchio" (occhio malevolo) è infatti il nome che si è dato alla malasorte lanciata attraverso lo sguardo alle persone invidiate o detestate. Sono molti gli amuleti che lo contrastano, ma l’occhio resta tra i più diffusi. Secondo la tradizione greca, il Blu è un colore in grado di respingere la sfortuna, ma esiste anche un’altra spiegazione per il colore Blu dell’occhio. Nelle regioni intorno al Mar Egeo, le popolazioni avevano per la maggioranza occhi scuri e solo una percentuale esigua aveva occhi chiari (ancor meno blu). Si pensava che questo tipo di caratteristica portasse sfortuna, dunque si è creato un amuleto con un occhio azzurro per esorcizzare la sfortuna. Arriva da queste terre anche la credenza che guardare i bambini e far loro complimenti, anche se ben intenzionati, sia maleducato, in quanto includono una dose consapevole o inconsapevole di invidia.
Ciò accade soprattutto quando si ottiene qualcosa di nuovo, come l’acquisto di una nuova auto, una casa, una nuova attività o anche, appunto, di una nuova nascita. La forza del malocchio è infatti un elemento ampiamente accettato e temuto nella vita quotidiana Turca e Greca. Il potere protettivo dell’Occhio di Allah è molto utilizzato per proteggere i bambini. Nessun genitore turco che si rispetti permetterebbe al proprio bambino di trascorrere del tempo senza questo speciale amuleto, che viene attaccato sul pannolino, sul passeggino, sugli abiti, sul grembiule e in cameretta. La leggenda racconta di una donna che aveva dato alla luce un bel bambino, sano con le guance rosa. Tutti coloro che venivano a far visita al bambino si complimentavano per l’aspetto sano del piccolo nascituro. Dopo qualche settimana di continui complimenti, il bambino si ammalò, e questo è quello che i Turchi definiscono "Nazar", ovvero un Malocchio. Secondo la tradizione scaturisce quando vengono fatti troppi complimenti a una parte specifica del corpo.
Per prevenirlo si usa l’amuleto in questione, e quando l’Occhio si rompe vuol dire che ha assorbito il malocchio proteggendo la persona che lo indossava.

 

I commenti sono chiusi