L'accusa di blasfemia secondo Marco
Il processo di Gesù davanti al sinedrio è tanto commovente quando difficile da capire. Il sommo sacerdote chiede a Gesù: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?>>. Gesù risponde: «lo lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo /seduto alla destra della Potenza / e venire con le nubi del cielo» (14,61-Ez). Immediatamente, il sommo sacerdote grida alla bestemmia e l'intero sinedrio si aggiunge a lui. Ma qual'è la bestemmia? Non era blasfemo dichiarare di essere il messia. Altri l'avevano fatto prima di Gesù e altri l'avrebbero fatto dopo. Quasi un secolo dopo la morte di Gesù, un altro rabbino importante del tempo (Rabbi Akiba) proclamò che un generale ebraico (Simone bar Kosiba) era il messia lungamente atteso e contro di lui non fu mossa alcuna accusa di blasfemia. Se il messia era il futuro liberatore di Israele, allora chiunque sostenesse di essere il messia sosteneva di essere il prossimo re. Né era blasfemo chiamare qualcuno Figlio di Dio, altre persone erano chiamate in questo modo. Ricordate? Anche altri erano chiamati cosi sia nelle Scritture ebraiche sia al tempo di Gesù. Ne era blasfemo predire che il Figlio dell'uomo sarebbe presto arrivato sulle nubi del cielo. Questo, difatti, era nelle profezie del Libro di Daniele e c'erano molti predicatori ebrei che sostenevano che il suo ritorno era imminente. In che cosa consisteva dunque la bestemmia di Gesù? Da un punto di vista storico, Gesù non sembra aver commesso alcun reato di blasfemia nel racconto di Marco. Forse è possibile che l'evangelista pensasse che Gesù l'avesse commesso, almeno agli occhi del sommo sacerdote. Ricordate che Marco riteneva che Gesù fosse il Figlio dell'uomo. Forse Marco ha proiettato la sua concezione cristiana di Gesù sul sommo sacerdote: nella narrazione, quando Gesù parla del Figlio dell'uomo seduto sul trono alla destra di Dio, il sommo sacerdote “comprende” (come l'autore del Vangelo di Marco stesso credeva) che Gesù sta parlando di se. In tal caso, il sommo sacerdote (nel racconto di Marco, non nella vita reale) avrebbe allora capito che Gesù sosteneva di avere una qualche natura divina. Questa affermazione poteva essere considerata blasfema. Forse è questa la ragione per cui in Marco il sommo sacerdote trova blasfeme le parole di Gesù, nonostante, tecnicamente parlando, non ci sia stata alcuna blasfemia.