IL NUOVO TESTAMENTO

Il vangelo di Tommaso

Abbiamo visto come per Marco la morte di Gesù sia ciò che porta la salvezza. Questa concezione era condivisa dagli altri autori del Nuovo Testamento, fra cui gli evangelisti e l'apostolo Paolo. Ma - fatto interessante - non era condivisa da tutti coloro che si consideravano cristiani nel mondo antico. Fra gli scritti scoperti nei pressi di Nag Hammadi figura un Vangelo scritto a quanto pare dal discepolo (e fratello?) di Gesù Giuda Tommaso. Questo Vangelo non racconta la morte e la resurrezione di Gesù; di fatto, non racconta nessuna storia di nessun genere. Si tratta, invece, di una raccolta di detti di Gesù, 114 in totale. Alcuni studiosi hanno pensato che questo fosse il tipo di Vangelo cui apparteneva che conteneva soprattutto insegnamenti di Gesù. Ma per quale ragione qualcuno avrebbe dovuto scrivere un Vangelo che non descriveva gli atti di Gesù? Forse l'autore pensava che i lettori già credessero nella morte e resurrezione di Gesù? No, probabilmente no. Nella concezione del suo autore, a recare la vita eterna non era la morte di Gesù, ma erano i suoi insegnamenti. Molti dei suoi detti suonano strani e misteriosi. E secondo questo autore, soltanto la loro corretta interpretazione può condurre alla vita eterna. Ciò appare chiaro sin dall'incipit: Questi sono i detti segreti che Gesù il vivente ha proferito e Giuda, che è chiamato anche Tommaso, ha scritto. E disse: «Chi troverà l'interpretazione di questi detti non gusterà la morte». Sembra che questo Vangelo sia stato scritto da e per gli gnostici cristiani; secondo costoro, il mondo in cui viviamo è maligno e quindi bisogna fuggirlo, la salvezza la raggiunge chi apprende i segreti divini: come il mondo è stato creato, come siamo giunti qui e come possiamo fuggirne. In questo Vangelo, sono gli insegnamenti segreti di Gesù a condurre a questa liberazione dal male di questo mondo. Chiunque comprenda correttamente questi insegnamenti non morirà e vivrà per sempre. Di rado, un autore ha attribuito così tanta importanza al proprio libro e ha esercitato cosi tanta pressione sui suoi lettori perché lo interpretassero in modo corretto!

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