In sintesi vangelo di marco
Il Vangelo di Marco fu scritto originariamente in greco intorno al 65-7o d.c. Il suo anonimo autore era un cristiano di lingua greca, che viveva fuori della Palestina, probabilmente a Roma e aveva ascoltato numerose storie su Gesù prima di scrivere il suo racconto per la cerchia di cristiani cui apparteneva. Nel Vangelo di Marco Gesù è già adulto. Infatti in questo vangelo non viene menzionato ne la nascita verginale, ne dei magi o della strage degli innocenti, facendo pensare che essendo il vangelo più antico gli altri evangelisti abbiano fatto loro delle aggiunte. Gesù sin dal principio rivela il suo carattere di Figlio di Dio che guida, insegna, guarisce e scaccia i demoni con autorità; ciò nondimeno, subisce l'ostilità dei leader religiosi ebraici. Il Vangelo insiste molto sull'incapacità di comprendere il carattere e il destino di Gesù da parte di tutti coloro con cui entra in contatto. Per Marco Gesù non era venuto per rovesciare le forze del male schierate contro Dio. Era venuto per soffrire e morire per mano di queste forze. Marco ci dice anche che Dio ha l'ultima parola. Dopo la Passione e la morte di Gesù a Gerusalemme, Dio lo risuscita e un messaggero angelico annuncia che avrebbe incontrato i suoi seguaci in Galilea. Tutti i versetti della resurrezione sono stati aggiunti posteriormente, come affermano gli storici e gli studiosi. Infatti i testi più antichi, il codex Sinaiticus e il codex Vaticanum, del terzo secolo finiscono con l'andata delle donne al sepolcro, esse vedono una figura luminosa che le spaventa e scappano via non raccontando niente a nessuno. Così finiva il vangelo di Marco lasciando aperta la questione della resurrezione.