Che cos'è il Nuovo Testamento?
In questo articolo ci occuperemo di alcune domande spinose, ma assai affascinanti, che molti non si sono mai posti a proposito del Nuovo Testamento: qual è l'origine di questo libro (o, meglio, di questa raccolta di libri)? In che modo i ventisette testi che lo compongono sono stati alla fine riuniti in un “canone”, cioè in una collezione di scritti autorevoli? Perché sono stati inclusi nella Bibbia proprio questi libri cristiani e non altri, che pure risalgono allo stesso periodo? Chi l'ha deciso? Con quale criterio? E quando? Che cos'e il Nuovo Testamento? In sintesi: costituisce la seconda parte della Bibbia cristiana che, insieme all'Antico Testamento, è considerata dai credenti il canone sacro della Scrittura. E perché dovremmo studiarlo? Perché è il libro più venduto, più letto, più venerato... e più frainteso della storia della civiltà occidentale. Fra le religioni contemporanee il cristianesimo è quella che conta il maggior numero di fedeli (circa due miliardi). Nella storia della civiltà occidentale degli ultimi duemila anni la Chiesa cristiana ha rappresentato senza dubbio l'istituzione più potente e influente non soltanto sul piano religioso, ma anche su quello sociale, culturale, economico e politico. Ebbene, il Nuovo Testamento è il libro su cui riposano le fondamenta di questa religione. Che siate cristiani o meno, che sentiate un particolare legame con il Nuovo Testamento o meno, che ispiriate la vostra vita agli insegnamenti di Gesù o meno, il Nuovo Testamento ha comunque influenzato profondamente la vostra esistenza e continuerà a svolgere un ruolo importantissimo nel mondo in cui noi tutti viviamo. Questa introduzione al Nuovo Testamento che state leggendo non si rivolge soltanto ai credenti, ma a tutti. E perciò non ne affronta lo studio alla luce di un determinato punto di vista confessionale (per esempio, Il canone della scrittura battista, episcopaliano, cattolico, ebraico, musulmano, ateo). Lo affronta, invece, in una prospettiva storica, alla ricerca di che cosa possiamo sapere dei contenuti del Nuovo Testamento, dei suoi autori, dell'epoca in cui scrissero e delle questioni che cercarono di affrontare. Sono profondamente convinto, infatti, che un, indagine storica di questo tipo sul Nuovo Testamento si riveli preziosa per tutti, credenti e non. In queste pagine, esamineremo innanzitutto alcune informazioni di base sul Nuovo Testamento, vedremo poi come i libri che lo compongono siano stati raccolti in un canone; infine, cercheremo di capire se quelli in nostro possesso siano davvero i libri originali del Nuovo Testamento o se non siano invece copie posteriori, talvolta modificate dagli scribi antichi che si dedicarono alla loro trasmissione. Il Nuovo Testamento: alcune informazioni di base Il Nuovo Testamento si compone di ventisette libri, scritti in lingua greca da quindici o sedici autori diversi, che si rivolgono ad altri cristiani - singoli individui o comunità -, tra il 5o e il terzo secolo. Come vedremo, è difficile sapere se qualcuno di questi testi sia stato redatto dai veri discepoli di Gesù. I primi quattro libri sono Vangeli. Il termine “Vangelo” letteralmente significa “buona notizia”. I quattro Vangeli del Nuovo Testamento proclamano la buona notizia attraverso il racconto della vita e della morte di Gesù: la nascita, la predicazione, i miracoli, gli ultimi giorni, la crocifissione e la resurrezione. La tradizione attribuisce questi libri a Matteo, Marco, Luca e Giovanni. I cristiani del II secolo identificarono due di loro in due discepoli di Gesù: Matteo, il pubblicano citato nel primo Vangelo (Mt 9,9), e Giovanni, il «discepolo che Gesù amava >>, che compare nel quarto (Gv 19,26). Mentre gli altri due sarebbero stati scritti, sempre secondo la tradizione, da collaboratori di due celebri apostoli: Marco, segretario di Pietro, e Luca, il compagno di missione di Paolo. Questa tradizione però non risale ai Vangeli stessi; i titoli che figurano nelle nostre Bibbie (per esempio, Vangelo secondo Matteo) non sono presenti nei testi originali. Al contrario, i loro autori scelsero di rimanere anonimi. Subito dopo i Vangeli, nel Nuovo Testamento si trovano gli Atti degli Apostoli, un libro scritto dallo stesso autore del terzo Vangelo (che gli studiosi moderni continuano a chiamare Luca, anche se dati certi sulla sua identità non ce ne sono). Gli Atti costituiscono il seguito del Vangelo; descrivono, infatti, la storia delle origini del cristianesimo a cominciare dagli eventi immediatamente successivi alla morte di Gesù; l'obiettivo principale del libro è dimostrare come questa religione fosse diffusa in ogni parte dell'impero romano, fra i gentili come fra gli ebrei, grazie soprattutto all'impegno missionario dell'apostolo Paolo. Quindi, mentre i Vangeli descrivono le origini del cristianesimo (attraverso la vita e la morte di Gesù), gli Atti ne testimoniano la diffusione (per opera dei suoi apostoli). segue prossima settimana..