PERLA
Anticamente veniva chiamata "Margarita", forse da "Margarifera", altro nome dell'ostrica "arsella perlifera". Il significato del termine perla non è certo; potrebbe derivare semanticamente dal latino "Sphaerula", ovvero piccola sfera. Si tratta, infatti, di strati concentrici di madreperla: aragonite, carbonato di calcio, e sostanza organica, detta conchiolina, che funge da agente legante dei microcristallini. Le perle vengono prodotte da molluschi lamellibranchi (es. ostrica) d'acqua salata e dolce, più raramente da gasteropodi, molluschi la cui conchiglia è un sol pezzo (es. chiocciola). Un mollusco, quando un corpo estraneo penetrato nel suo guscio, gli costruisce intorno un rivestimento per isolarlo e difendersi. Ne esistono di bianche, di grigie, rosa, verde, blu, crema e nere.
La grande richiesta sul mercato di queste gemme di origine organica diede impulso alla produzione delle perle coltivate. In Cina, nel XIII secolo, introducevano nelle valve dei molluschi piccole figure in piombo, rappresentanti il Santo Buddha: in questo modo i cinesi sottolineavano ancora di più che la perla fosse simbolo di immortalità. Per impedire la decomposizione dei cadaveri, essi introducevano nei defunti oro, perle e giada che avendo una natura simile, possedevano le stesse qualità. La statistica dice che la vita di una perla di circa 100-150 anni e che la conservazione in buono stato dipende da attenzione particolare: teme l'eccessiva umidità come l'arsura; gli acidi, sudore compreso, spray e cosmetici ne intaccano la naturale lucentezza fino a corroderla. Andrebbero tenute a bagno, a seconda dell'uso che se ne fa, in acqua demineralizzata e sale marino per circa un'ora, poi sciacquate e lasciate asciugare. Le perle vanno indossate, hanno bisogno del calore del corpo per ricordare la madre acqua: nascono solo in profondità dove la temperatura costantemente calda. I miti persiani associano la perla alla "manifestazione primordiale". L'"atharva-veda" (testo sacro indiano) parla della perla come figlia di Soma, cioè la Luna. Universalmente, in tutte le tradizioni, questa gemma collegata al triplice simbolismo: Luna-Acqua-Donna e da questo derivano tutte le "virtù" che le sono state attribuite. A ciò fa riferimento persino la superstizione italiana secondo cui regalare un filo di perle possa far piangere chi lo riceve: le lacrime sono "acqua salata", come il mare. La concezione di sacralità della perla è antica almeno quanto l'uso farmacologico della sua polvere. Era solitamente prescritta, diluita in olio di tartaruga e limone, per curare la pelle, ma anche per le malattie degli occhi e soprattutto quale panacea dei disturbi ginecologici. L'associazione alla Luna lascia facilmente comprendere perché la perla sia consigliata per ogni squilibrio emotivo, causa primaria delle malattie somatiche appena citate e dei disturbi neuro-vegetativi. Il plesso solare, da cui le vibrazioni risintonizzano anche i primi due vortici (Sacro, ed Epatico), il punto di attivazione preferenziale. Sciolte le tensioni, sarà più facile ben incanalare l'energia ed avere un miglior rapporto con se stessi e con gli altri. Questa figlia del mare è indicata, in particolare, a chi vive in conflitto con la propria madre. Inoltre, come la perla sente la Luna attraverso l'influenza delle maree, così ci avvicineremo alla comprensione dei nostri bioritmi. Questa gemma, citata nei vangeli quale simbolo sinonimo di conoscenza, per il suo forte potere rivelatore potrebbe inizialmente dare sensazioni sgradevoli e affaticamento. In questo caso non bisogna allarmarsi: una tappa obbligata del processo di eliminazione di forti blocchi emotivi. La perla bianca polverizzata e messa sotto la lingua o intera e poggiata sull'ombelico è usata per curare l'ulcera gastrica. Un equilibrata secrezione di succhi gastrici faciliterà il compito dell'intestino nell'assorbimento di sostanze nobili. Col suo aiuto si apprenderà la fondamentale differenza tra alimentarsi, ingerendo cibo per abitudine, e nutrirsi. La perla nera stimola la zona sacrale, attivando l'energia sessuale. Si dice, nella tradizione indiana, che protegga dalla tentazione di danneggiare il prossimo, evidenziando i meccanismi negativi. La perla grigia scioglie i dubbi. Quella che tende al viola sprona alla realizzazione pratica delle capacità, dei talenti anche nascosti. La perla con toni blu-verdi aiuta a vivere gli atti giusti e ad avere chiaro il rapporto di dare-avere. La perla giallo-crema favorisce la concentrazione e aiuta a comprendere dove dirigere le scelte. La perla rosa viene considerata la gemma dell'apertura di cuore e del sorriso per una profonda e armonica evoluzione. Le informazioni e gli usi di questa preziosa sfera sono molteplici; basterà la sua forma ed il contatto a suggerirci che la luce della Luna, ai raggi della quale amplifichi le sue proprietà, altro non che il riflesso del Sole. Al buio saremmo ciechi e senza la luce della conoscenza?