SALE
Non è una pietra, ma non potevano essere trascurati questi piccoli "cristalli casalinghi" da millenni considerati sacri e non solo perché un tempo erano usati come denaro. Il nome deriva da "Salus", la dea romana della salute. Si estrae dall'acqua del mare, mediante evaporazione, e da ciò nasce il suo duplice valore di quintessenza e opposizione, di "fuoco liberato dalle acque". Il cloruro di sodio, tale è la sua composizione, conserva, proteggendo gli alimenti ad esempio, e distrugge per corrosione. È simbolo di salvezza nel Vangelo, di saggezza nella liturgia battesimale, ha valore di comunione e fraternità nei rituali ebraici, è simbolo di amicizia incorruttibile e ospitalità presso i greci e gli arabi e un potente purificatore in quasi tutte le tradizioni. In Giappone vige ancora l'uso di metterne dei mucchietti agli angoli dei terreni di lotta o dopo riti funebri o all'ingresso della casa per scongiurare qualsiasi contaminazione. I lottatori di sumo, arte marziale giapponese, lo spargono sul ring affinché il combattimento si svolga nell'assoluta lealtà. Anche la tradizione italiana è ricca di "riti purificatori" di persone e cose mediante il sale; gli si attribuisce un potere assorbente le negatività. La Cabala venera il sale, spiegando che il suo nome M L H corrisponde a 40+30+8=78, come il tetragramma 26x3. "Chi ha orecchie da intendere, intenda". Nel simbolismo ermetico si specifica che i suoi cristalli cubici sono la stabilità della combinazione e neutralizzazione di due sostanze opposte e complementari. Al di là del valore simbolico, di cui il significato ci appare sempre più chiaro man mano che si prosegue nell'evoluzione e nella ricerca, ad ognuno di noi è stato tramandato un rimedio col sale. Questo prezioso elemento sgonfia, decongestiona, tonifica e, non ultimo, insaporisce il cibo quotidiano. Nella terapia con i cristalli una soluzione di acqua e sale viene consigliata per purificare le pietre. C'è chi invece, come Marcel Vogel, la sconsiglia e suggerisce di affidarsi alla forza della mente. Forse sarebbe meglio lasciare un cristallo da "pulire" prima di sommergerlo nel sale durante l'intera notte, per sciacquarlo accuratamente il mattino successivo, tenendolo intenzionalmente sotto il getto dell'acqua fredda almeno un minuto. Una pietra "a riposo", che non si usa, può essere lasciata poi nuovamente sotto sale, nuovo e pulito: sarà protetta. Gli arabi citano spesso una frase attribuita a Maometto: "Comincia con il sale e termina con il sale, poiché esso guarisce numerosi mali".