PIETRE, CRISTALLI e METALLI

SMERALDO

 

Il nome pur derivando dal greco, che significa pietra verde, pare avere origine dal persiano o dal sanscrito. I giacimenti più significativi sono in Colombia, Australia, Brasile, Sudafrica e India. La miniera di Sabara, nell'alto Egitto, appartenuta alla regina Cleopatra (50 a.C.) e sfruttata dagli antichi romani ha ormai solo un interesse storico. "Non c'è colore di aspetto più gradevole; guardiamo, infatti, avidamente anche le erbe verdeggianti e le fronde, ma con tanto più piacere gli smeraldi perché non esiste vede che, confrontato ad essi sia più verde (…) riempiono gli occhi senza saziarli. (…) L'imperatore Nerone i combattimenti dei gladiatori li guardava in uno smeraldo". Così Plinio nella sua "Storia naturale" commenta il colore di questo silicato di berillo e alluminio e così leggiamo nei testi dell'astronomo matematico Fred Hoyle datati diciannove secoli dopo: "La luce verde è una delle porzioni dello specchio solare più ricche di energia. La clorofilla è verde poiché questa è la porta dello spettro solare che essa non è capace di sfruttare". Alcuni antichi manoscritti affermano che il Santo Graal sia verde, perché sarebbe uno smeraldo caduto dalla fronte di Lucifero, nome del pianeta Venere al mattino. Questo lascia facilmente comprendere perché questa gemma sia simbolo d'amore, prosperità e benessere. In India viene consigliato di incastonarlo in un anello da indossare al dito medio al fine di rafforzare la memoria e facilitare l'eloquenza. Polverizzato viene prescritto per stimolare la circolazione linfatica e come lassativo. Questo cristallo del sistema esagonale è protagonista di una tale quantità di storie e leggende che gli si potrebbe dedicare un intero volume. La sua migliore entrata energetica è nei vortici Solare e Cardiaco , attraverso i quali stimola un'azione detossificante sui reni, sulla cistifellea e sul muscolo cardiaco. Lo smeraldo è ottimo compagno durante il lavoro spirituale: infonde il coraggio di proseguire, superando la paura di vedere la propria limitatezza. Anche Steiner, il padre dell'antroposofia, lo indica come stimola al movimento, all'azione dopo il mutamento. È la pietra guida per costruire relazioni sincere con se stessi e con gli altri. Forse gli antichi non sbagliavano indicandola come il talismano dell'amore e cristallo in cui leggere il futuro, i nuovi passi da muovere. Associato al rame, il cui ossido è verde, allevia i disturbi reumatici. Si amplifica lasciandolo all'esterno sotto piramide o al centro di un dodecaedro, quando venere è all'apogeo.

 

 

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