PIETRE, CRISTALLI e METALLI

TORMALINA

Si tratta di cristalli allungati con strie longitudinali di borosilicato basico complesso di alluminio, con ferro, magnesio, manganese e alcali. La composizione chimica è complessa quanto grande la varietà. Nell'antichità era conosciuta nel Mediterraneo, ma l'arrivo ufficiale di questa gemma in Europa è datato 1703, anno in cui gli Olandesi la importarono da Ceylon, l'attuale Sri Lanka. Da quel momento furono chiamate tormaline, dal cingalese "turamali", che probabilmente significava "multicolore". Non c'è cristallo che presenti una gamma così completa di colori, tanto che in mineralogia, per distinguerli, assumono nomi specifici che li determinano. L'Acroite (dal greco "senza colore") è abbastanza rara completamente incolore. Quando un'estremità è nera viene detta testa di moro. Questa "bacchetta" che va dal bianco al nero suggerisce meditazioni evolutive, volte cioè a stimolare un migliore assorbimento di energia. Può essere orientata con la punta scura in basso e poggiata prima sul Sacro, poi sul vortice dell'ipofisi, meglio se sul Apeduncolo, cioè tra la prima e la seconda cervicale. Aiuterà la risalita del flusso energetico. La Rubellite (dal latino "rossastro") va dal rosa al rosso, talvolta con qualche sfumatura lilla-violacea. La più pregiata è quella di un vivace rosso rubino. Va poggiata un palmo sotto l'ombelico; accentuando l'attenzione su questa zona, aiuterà a bilanciare un comportamento discontinuo ed impulsivo, che va dalla permissività eccessiva ad un'improvvisa e immotivata aggressività. Associare questo cristallo a quello di quarzo rosa e di Kunzite smuove la capacità di dar, quale bene per il bene stesso, che purtroppo compare con l'infanzia. È un ottimo "lavoro" per chi cerca di raggiungere il centro emozionale superiore. La tormalina rosa presenta spesso un effetto gatteggiante (ovvero la presenza di una linea trasversale simile alla pupilla dell'occhio di un gatto): pare stimolata dal vortice dell'ipofisi e l'intero sistema endocrino. La tormalina in queste sfumature di colore, ma di provenienza sovietica, viene chiamata siberite. La Dravite (dal nome appunto del fiume Drava in Corinzia, località di ritrovamento): va dal giallo senape al marrone scuro. Ben si adatta al Solare e all'Epatico per risolvere i disturbi neurovegetativi e intestinali. La Verdelite (pietra verde), la più pregiata, è verde smeraldo, tanto da poter essere scambiata dai meno esperti, ma si trova in tutte le varietà del verde. L'entrata è nel plesso Cardiaco, da dove stimolerà il sistema immunitario a difendere l'organismo da qualsiasi attacco virale. Il primo effetto verificabile sarà quello di una più alta resistenza alla fatica fisica. Può essere utilizzata, durante la terapia psicoanalitica, per aiutare quei soggetti che hanno un difficile rapporto con la figura paterna e difficoltà a realizzare un progetto personale per paura di non essere all'altezza del genitore. L'effetto ottico del gatteggiamento, ben visibile in questa tonalità, pare aumentarne gli effetti benefici. Le tormaline verdi con un'estremità rossa vengono dette "teste di turco". L'Indicolite (dal colore indaco) va dal più comune indaco ad un bel blu cobalto. Ecco la pietra per respirare meglio. I polmoni sono i primi a beneficiare della sua azione, unitamente a laringe, trachea ed esofago, se poggiata sul vortice Laringeo. Associata alla verde dà ottimi risultati su soggetti ansiosi e iperattivi. La qualità più chiara, di un indaco delicatissimo, agisce sul terzo occhio, meglio detto vortice dell'ipofisi per lo stimolo della chiaroveggenza, cosciente e serena visione della realtà fuori della concezione spazio-temporale. Lo Sciorlo, o Sciorlite o Schorl, (da un antico termine dei minatori tedeschi indicante il colore "nero") è la più frequente e comune. È perfetta sul coccige per alleviare i disturbi dell'artrite. Si dice protegga dalle negatività e non solo in senso metaforico, quanto dalle radiazioni che possono nuocere il nostro organismo. Una bella bacchetta di tormalina nera fa compagnia e da "scudo" a coloro che trascorrono molte ore davanti ad un computer, o lavorano con macchinari che emettono radiazioni tossiche. Sono "energie trasparenti" e invisibili solo fino a che non ci ledono nel soma (corpo fisico). Non è raro trovare concrescimenti di quarzo ialino e tormalina nera. La loro azione è amplificata e potenziata: diviene la pietra che collega, "in fusione", il vortice Sacro al Coronale, suonando tutte le "note" e ispirandoci, per fare una comparazione musicale non priva di fondamento, un "cambio d'ottava". Per offrire un altro esempio chiarificatore, si potrebbe definire il quarzo con tormalina nera la gemma di Vulcano, il dio mitologico, che al centro della Terra lavorava alacremente per forgiare i metalli. Come si è visto, raramente la tormalina è di un colore unico ed omogeneo, ma la pietra regina per sfumature di colore è la tormalina anguria, nome popolare nato spontaneamente dalla triplice colorazione verde, rosso e incolore. Questa policromia la fa indicare come la gemma della comunicazione e dell'incontro a livello energetico. Si può usare nell'intento di voler stabilire un vero e proprio "circuito" con la persona amata. Tale qualità è valida anche per il "lavoro su di sé", nel progetto di collegamento di un centro con l'altro. Non solo… perché trascurare le "cugine piante"? Chi non ha proprio il pollice verde scoprirà una nuova attitudine e capacità. L'entrata consigliata è dal vortice delle mani (sinistra per le donne e destra per gli uomini). Sotto i guanti da giardinaggio agisce ugualmente! Magari, scegliamoli bianchi e di filo per "aiutarla ad aiutarci".

 

 

 

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