ORO
Questo metallo dal lucente colore giallo, di bassa durezza e pesante, è dai tempi antichi simbolo di ricchezza per la sua rarità e le speciali proprietà. Sono stati ritrovati oggetti d'oro risalenti all'Età della Pietra. L'oro nativo si presenta in granuli, in masse detritiche o concrescimenti dendritici e talvolta in filoni idrotermali cristallizzato ad alte temperature, spesso associato a quarzo o a solfuri. I giacimenti del Sudafrica producono circa il 68% dell'oro in circolazione; la Russia, il Canada e gli Stati Uniti si spartiscono il resto della produzione. L'oro in polvere o in piccole pepite, mescolato alla sabbia, convogliato dalle acque di un fiume o incastrato nella roccia, subisce una lunga serie di lavorazioni prima di poter essere utilizzato in gioielleria. Nel mondo dei preziosi, sia al giorno d'oggi che nell'antichità, l'oro è costante punto di riferimento come misura di ricchezza e simbolo di potere. Si distingue dagli altri metalli nobili per la sua duttilità, malleabilità e capacità di resistenza agli agenti ossidanti. Per gli egizi era la carne del Sole, quindi degli dei e dei faraoni. Gli incas, antico popolo dell'America del Sud, avevano un autentico culto dell'oro e vedevano in esso il simbolo del dio Sole; essi lo associavano alla "pelle nuova" della terra, che dopo le piogge era pronta a rinverdire, a rinnovarsi. In India si dice sia la luce minerale, il solare, il divino nella terra. È il metallo dei metalli, il punto di perfezione verso cui tendono tutti i minerali. La trasmutazione è una redenzione e l'oro è luce, rappresenta la conoscenza, la cristallizzazione definitiva, il raggiungimento dell'immortalità. Per i cinesi e lo yang è essenziale ed il suo colore simbolico è il bianco che, come un cristallo, li contiene tutti e, se attraversato da luce, li rilascia nell'intera ottava cromatica. Il mito del "serpente arcobaleno", che si morde la coda, spiega che il serpente non agisce da solo, ma senza di lui nulla si può fare. L'oro è il metallo del Sole, nella cui spirale si muovono tutti gli astri. Esso simboleggia lo spirito universale, la felicità e la purezza, ma è un bene ambivalente, in quanto dall'oro si arriva anche alla perversione e all'attaccamento, al possesso. Gli oggetti sacri sacerdotali erano e sono d'oro, le pareti dei templi di ogni religione sono rivestite di questo metallo prezioso, così come d'oro si ornava il capo ed il petto di re e nobili, in segno di ricchezza e di potere. Dalla mistificazione dell'oro, peraltro ancora in atto ai nostri giorni, sono nate leggende e testimonianze di efferata violenza; avidità, ingordigia, menzogna e persino delitti senza pietà sono stati compiuti nel nome di questo metallo. I versi che seguono risalgono al 1600 e sintetizzano in modo poetico il significato che l'oro aveva nella scienza alchemica: "L'oro è il microcosmo, un piccolo universo con tre principi e quattro elementi; è una sostanza celeste: cielo e raggi di Sole. Per questo è nel fuoco ed è la miglior medicina. Ha in sé tutte le stelle del cielo e tutte le piante della terra…". Quando l'alchimista distillava, purificava, sublimava, trasmutava i metalli vili per ottenere "la cosa più alta di quaggiù", l'oro desiderava giungere all'"oro spirituale", i raggi del Sole, "la cosa più bassa di lassù", l'intermediario tra uomo e Dio. Egli cercava la quintessenza, l'unione dei quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco. In Oriente, in Cina come in India, si sono preparate droghe d'immortalità a base d'oro. Scrive l'alchimista cinese Ko Hung: "L'oro e la giada, per il fatto di partecipare al principio cosmologico Yang, preservano i colpi dalla corruzione. L'uomo "vero" fa oro perché desidera utilizzandolo come farmaco (cioè assimilandolo come un alimento), diventare immortale". La medicina ayurvedica usa l'oro come afrodisiaco e ciò è stato confermato dalla scettica medicina occidentale che ha constatato, in soggetti trattati con l'oro, un aumento degli ormoni maschili. In omeopatia si usano dosi infinitesimali di oro che, insieme al rame e all'argento, combatte le infezioni. Agisce contro le aggressioni microbiche virali come un antibiotico e per trattare le sindromi asteniche e depressive, in quanto solleva il tono psicofisico. La caratteristica di questo metallo di resistere agli acidi e alla corrosione, fa si che possa essere usato per interventi diretti anche all'interno del corpo (denti, protesi, ecc.). L'oro è correlato alla ghiandola del timo (in corrispondenza col vortice cardiaco, 4°), la quale, fra l'altro, ha il compito di equilibrare la struttura psicofisica dell'essere umano, durante i primi sette anni di vita e di promuovere il rigenerarsi del tessuto muscolare cardiaco. La carenza di oro nell'organismo è una delle cause principali dei processi di sclerosi e delle difficoltà di assimilare minerali e vitamine utili in special modo al sistema nervoso. Oro e Argento (oro bianco) accentuano le qualità femminili, mentre oro e rame (oro rosso) quelle maschili; questo metallo è comunque un potente equilibratore di ambedue. L'oro può essere portato su tutto il corpo, con accento sul Cardiaco e sul Solare. È il metallo della costellazione del Leone, il periodo di massima vicinanza del Sole, "quasi un ritorno periodico all'Età dell'oro". È il simbolo dell'eternità: rappresenta, infatti, in questo senso, la vita dopo la morte. È possibile l'accostamento a qualsiasi pietra, cristallo o altro metallo: ne esalterà la nobiltà, la proprietà equilibrante, e la purezza energetica. Si abbina perfettamente al topazio, ma la massima "luce", in ogni senso, la offrirà con un diamante, ma forse a questo raggio forte e puro bisognerebbe prepararsi, perché "colui che da bastoni fece oro e da pietre fece gemme produsse un tesoro inesauribile".