PIOMBO
Questo metallo è presente in natura soltanto in elementi minerali, quali l'anglesite, la cerussite, e la galena, da cui viene estratto. La cerussite, ad esempio, si presenta spesso in cristalli geminati e la sua lucentezza consente un taglio che, rendendola simile al brillante, permette l'uso di questo carbonato di piombo in gioielleria. I cristalli da taglio per lo più provengono dalla Cecoslovacchia, dall'Italia (Sardegna), Austria e Scozia. Ha una buona entrata dal vortice dell'ipofisi e dalla nuca. Andrebbe usata per sciogliere le tensioni mentali, che provocano cefalea e mancanza di lucidità nelle riflessioni. Il piombo, una volta estratto, è molle, malleabile e di un tipico colore grigio scuro, detto appunto plumbeo. Si usa per gli accumulatori di elettricità, come ad esempio le batterie, e nel rivestimento dei cavi elettrici o telefonici, in quanto catalizzante e conduttore di energia. Viene utilizzato per la fabbricazione dei proiettili, dei caratteri da stampa, come elemento saldante e in lega con lo stagno per la lavorazione del peltro. Può risultare nocivo se ingerito o assorbito in eccesso, anche attraverso i suoi vapori nell'aria. In compenso ha la proprietà di assorbire le radiazioni ed è impiegato per schermare le persone che lavorano con sostanze radioattive. Venne attribuito al pianeta Saturno, considerato anticamente come un Sole in esilio, tanto che il Dio Saturno o Cronos, il più giovane dei Titani, figlio di Urano, era severo e collerico. Egli castrò il padre e per fuggire alla predizione e non essere detronizzato decise di divorare i suoi figli appena nati. Rhea, sua sorella e sua sposa, fuggendo a Creta, ne salvò uno, Zeus, dando in pasto a Cronos-Saturno una pietra avvolta in fasce. Questo figlio divino, a sua volta, diede da bere al padre una droga che gli fece vomitare gli altri figli inghiottiti; poi, aiutato dai fratelli legarono Cronos, lo mutilarono e fecero vagare vecchio, curvo, cieco e monco, ma sempre armato della sua falce spietata. La tradizione religiosa orfica vuole Crono liberato dalle catene e riconciliato con Zeus, tanto che è Re delle leggende dell'Età dell'oro. I romani, infatti, lo associarono con Giano bifronte, dio ambivalente, guardiano delle porte: egli apre e chiude, sorveglia e consente sia l'entrata che l'uscita. Le interpretazioni di epoca tarda hanno considerato Cronos come il tempo, ma il suo nome se derivasse dal greco, vorrebbe dire curvo, mentre per altri è corvo. Questa ricerca etimologica mi ha condotto a nuove riflessioni su molti testi, di cui il significato appare particolarmente difficile da comprendere. Ne trascrivo il frammento di uno, quale "omaggio" ai "cercatori di verità", tratto da "I racconti di Belzeb al suo piccolo nipote" di Gorge I. Gurdjieff: "Personalmente, avevo una preferenza per gli esseri tricerebrali che popolavano il pianeta chiamato Saturno. Il loro aspetto esterno non ha niente in comune con il nostro, visto che somigliano agli esseri-uccelli detti "cornacchie". La loro esistenza segue alla lettera il nono comandamento del Nostro Creatore: "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te". L'annotazione mitologica era necessaria per meglio comprendere perché i filosofi ermetici il piombo sia Saturno, materia nera, che rappresenta la fame divorante della vita, l'incapacità di rinunciare al proprio ego, agli attaccamenti, una fine ma anche la possibilità dell'inizio di un nuovo ciclo. Con la sua falce si può separare, discernere e liberarsi della prigione interiore, superando la cupezza e i legami terreni per fare leva sulla costanza, che consenta di raggiungere una reale maturità. Il piombo è il simbolo della prima materia da cui parte l'evoluzione e la trasformazione. Paracelso diceva che era "l'acqua di tutti i metalli… Se gli alchimisti conoscessero ciò che contiene Saturno, abbandonerebbero ogni altra materia per lavorare solo su quella". Psicologicamente, il complesso saturnino è la cristallizzazione, avvenuta durante l'infanzia a causa di frustrazioni affettive, di tutti quegli attaccamenti che conducono ad un'esasperazione dell'avidità: avarizia, gelosia, possesso, ambizione, ecc. Anche secondo l'astrologia Saturno è il pianeta malefico degli ostacoli, della sfortuna, dei blocchi, ma nel contempo la sua influenza dona la capacità di produrre grandi sforzi con tenacia per comprendere e arrivare alla saggezza della conoscenza; corrisponde ad una figura paterna o comunque ad un uomo anziano e maturo che influenzi la vita. Per la sua natura resistente governa la struttura ossea, i denti, la cistifellea e la milza. I domicili di questo pianeta sono Capricorno e Acquario, dove convive con Urano. Ben si abbina, dunque, al rubino come elemento di trasmissione della potenza energetica di questa pietra. Può essere indossato come anello sul dito più adatto, tenendo conto che l'entrata vibrazionale è il Sacro, da dove parte la prima spinta energetica verso l'alto. Con lo smeraldo sarà un prezioso aiuto per le ossa e psicologicamente, potenziando la qualità di questa gemma, faciliterà i rapporti con la figura paterna. Con la giada potremmo posarli sul Solare per raggiungere i reni e sciogliere calcoli, mentre la malachite screziata di bianco vibrerà nel palmo della mano per la cura delle affezioni dentarie. È preferibile evitare l'accostamento con pietre "pesanti", come l'onice e l'ossidiana o con cristalli trasparenti e luminosi. Osservando un semplice piombino noteremo la sua pesantezza, ma anche che è proprio quella qualità a tenere un esile filo dritto e perpendicolare, atto a misurare. Dichiara l'alchimista cinese Su Rung-P'o: "Il drago è il mercurio. Esso è seme e sangue. Proviene dal rene ed è conservato nel fegato (…) la tigre è il piombo. È soffio e forza vitale. Nasce dallo spirito ed è conservato dai polmoni (…) quando lo spirito si muove, il soffio e la forza agiscono contemporaneamente ad esso. Quando i reni si gonfiano, il seme e il sangue colano anche essi nello stesso tempo".