RAME
Il nome latino "cuprum" deriva da "Cyprus", l'isola greca, luogo ove era estratto dai romani. Con molta probabilità fu il primo metallo ad essere usato a scopo ornamentale e per attrezzature ed armi: ritrovamenti sono datati circa 10.000 anni fa. Intorno al 3000 a.C., si usò in lega con lo stagno per la produzione del bronzo ed in epoca più tarda in lega con lo zinco per produrre l'ottone. È spesso presente in filoni idrotermali contenuti in rocce eruttive basiche, arenarie o conglomerati; cristallizzato ha forma dendritica, ovvero ramificata. Il rame‚ duttile e così malleabile da poter essere lavorato in fili, ha l'impiego maggiore nell'industria elettrica, dato il basso costo tra gli elettroconduttori. Esposto agli agenti atmosferici il rame si ossida, macchiandosi di verde o di azzurro. Sembra quasi impossibile associare il colore rossiccio del rame nativo, con il verde brillante della malachite che, nel tempo, è stata la principale fonte di estrazione di questo metallo; oppure l'ossido di rame‚ verde-azzurro: contengono rame anche l'azzurrite, la crisocolla e il turchese. Il rosso e il verde, simbolicamente, erano entrambi espressioni di forza vitale. Presso i popoli Dogon del Mali ed i Barbara dell'Africa occidentale, il rame rappresenta l'elemento acqua, principio vitale di tutte le cose e Faro‚ il signore supremo, il signore dei sette metalli, distingue il rame rosso e maschile da quello giallo e femminile. Nelle credenze russe, invece, è sempre associato al verde: la "Signora della montagna di rame", negli Urali, ha occhi verdi e veste un abito di malachite. Il rame è uno dei più diffusi elementi nativi e oggi i principali giacimenti si trovano negli USA (Michigan), ma anche in Italia, Russia, Germania e Cile. Diceva Plinio: "I minerali di rame provvedono in molti modi alla medicina, poiché‚ in essi si trova la guarigione più rapida per ogni tipo di ulcera mescolando con il latte, serve anche a guarire le ulcere degli occhi; perciò lo pestano in piccoli mortai di pietra alla maniera del collirio egiziano. Preso con il miele funge anche da emetico (medicamento che provoca vomito)" (Storia naturale, libro XXXIV). La presenza del rame, sia pure in minima traccia, è indispensabile alla formazione del sangue poiché fissa il ferro sui globuli rossi. Influenza l'ipofisi, la tiroide, le ghiandole surrenali e genitali. Catalizza la vitamina C, combattendo le infezioni ed è un tonico generale, in quanto sopperisce alle insufficienze epatiche e agisce nella carenza di calcio. Si riscontra in molte proteine e negli enzimi. È contenuto negli spinaci, nei cereali, nelle mele, nelle rape, nei porri, nelle albicocche ed in genere nella frutta secca. La carenza di questo minerale provoca peggioramento negli stati di anemia, insonnia, bassa pressione del sangue. Con questo metallo si fabbricano speciali bracciali per il trattamento dei reumatismi e artrite. È ben tollerato dal nostro organismo, tanto che la IUD (dispositivo a spirale intrauterino per uso anticoncezionale) è fatta in rame. In omeopatia, il rame è utilizzato anche per le sue proprietà sedative degli stati influenzali; è usato insieme con argento e oro (sempre come oligoelementi) per fermare le infezioni e con ferro e litio per trattare i disturbi neurologici. Nella medicina antroposofica il rame viene definito "il metallo dell'assimilazione", in quanto allevia i disordini intestinali e stimola il metabolismo. Steiner sosteneva che favorisse l'autoaccettazione, bilanciando gli estati emotivi, tanto da utilizzare il rame per bilanciare il soma con il campo energetico. Favorisce il collegamento di energia tra un vortice e l'altro. Essendo un potente conduttore di elettricità può essere usato per ristabilire equilibrio nelle polarità del corpo. Teoricamente, sdraiandosi su una lastra di rame appoggiata per terra e possibilmente in un prato, può avvenire una purificazione profonda del nostro campo magnetico. La nostra elettricità in eccesso verrebbe equilibrata, attraverso la lastra di rame, nello scambio con le naturali energie della terra. Un buon risultato dipende, comunque, dai nostri impulsi, dalla qualità della nostra presenza. È ottima cosa usare questo minerale sulle parti doloranti o di sovraccarica energetica per scaricare quegli eccessi di tensione che generano tossicità. In generale‚ il rame è preferibilmente utilizzato all'esterno del corpo piuttosto che ingerito o assorbito, onde evitare intossicazione da ossido di rame. L'argento e il rame costituiscono una lega molto interessante per la fabbricazione di gioielli e amuleti. Infatti, si unisce l'estrema conduttività dell'uno all'azione calmante dell'altro. Il rame, metallo correlato al pianeta Venere e, dunque, alle costellazioni del Toro e della Bilancia, amplifica le proprietà se esposto ai raggi del Sole. Vista la sua azione "elettrica" sui canali energetici o meridiani, può essere indossato su ogni parte del corpo; in particolare, una piastrina poggiata sul vortice dell'ipofisi ne stimola l'attività e il "risveglio". È preferibile non montarvi pietre: le domina. Le uniche che consentono l'accostamento sono quelle che lo contengono: malachite, azzurrite, turchese e crisocolla. Vanno assolutamente evitati di montare su rame le perle o i coralli, anche se nascono nell'acqua del mare, come la Venere mitologica; preferiamo alla "figlia della Luna" (Vespero, il pianeta Venere nelle ore serali), la "sorella del Sole" (Lucifero, il pianeta Venere nelle sue apparizioni mattutine), il cui regno non è solo della bellezza, ma anche della pace del cuore.