PIETRE, CRISTALLI e METALLI

STAGNO

Questo metallo non è reperibile allo stato libero, cioè necessita di un processo chimico di estrazione nel suo minerale-matrice, la cassiterite, che è un ossido di stagno. Si tratta di cristalli tozzi e incolori o di vari toni di marroni. Le pietre tagliate hanno luce adamantina ed i giacimenti primari si trovano in Australia, Bolivia, Malesia, Messico e Inghilterra (Cornovaglia). Mircea Elide riporta dagli scritti di Hale la credenza dei minatori malesi: essi sostengono che lo stagno sia sotto la protezione e agli ordini di alcuni spiriti, che vanno placati, prima di poterlo estrarre dal minerale, "Bisogna sfruttarlo a sua insaputa, perché lo stagno è vivo, può spostarsi autonomamente, riprodursi e come ha simpatia nei confronti di alcune persone e cose per affinità, così è viceversa". Lo stagno lavorato assume un aspetto splendente e una consistenza molto malleabile. È insensibile alle influenze atmosferiche e serve, infatti, per ricoprire il ferro e proteggerlo dall'ossidazione. È un metallo conduttore, ma isolante al tempo stesso; è, infatti, usato per fabbricare accumulatori. La lega fra stagno e rame produce bronzo, quella fra stagno e piombo produce peltro. Il bronzo promuove senso della disciplina interiore e le qualità maschili della personalità. Può anche essere di aiuto per quegli squilibri della struttura ossea che provochino fragilità e frequenti fratture: va portato nel punto debole e rafforzato dal Legno Pietrificato, o dalla fluorite. Lo stagno protegge contro gli agenti negativi energetici, se usato con zaffiro, lapislazzuli e turchese. È il metallo di Giove, il benefattore, dio del cielo e signore del Sagittario; insieme a Nettuno anche dei Pesci. Non è un caso, ancora una volta, visto che l'astrologia indica questo "pianeta dell'espansione" e la sua costellazione in corrispondenza anatomica con il fegato, che la migliore entrata vibrazionale di questo metallo, secondo i ricercatori della terapia di cui ci stiamo occupando, indichi proprio il vortice Epatico. Questo metallo può venire utilizzato come elemento "saldante" per collegare i circuiti energetici sottili dei cristalli fra di loro. Ad esempio, volendo legare con lo stagno più tormaline una sull'altra, a forma di "bacchetta", e aggiungendo un cristallo di quarzo nella parte terminale, si otterrà uno strumento interessante per intervenire in modo più diretto sui vortici energetici. Lo stagno è il metallo del metabolismo, veglia sulla nostra "linea", migliorando la circolazione sanguigna attraverso l'efficienza epatica. La "Giovialità", del resto, scaturisce in primo luogo dalla salute.

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