PIETRE, CRISTALLI e METALLI

GIADA

Pare che il nome derivi dallo spagnolo, durante l'invasione spagnola nell'America centro-meridionale, significando "pietra di parte", in quanto si riteneva che andasse applicata su un lato alla volta del corpo per curare i reni (manoscritti inglesi del XVII secolo). Nelle sfumature che vanno dal bianco al verde bosco denso e scuro troviamo le varietà più note di questa pietra, le cui origini sono principalmente orientali. La giada di color verde smeraldo, dovuto alla presenza di cromo, traslucida ai bordi, è la più preziosa ed è detta "giada imperiale"; proviene per lo più dalla Birmania del nord. In Cina le giade sono utilizzate da oltre 4000 anni per le fabbricazioni di oggetti ornamentali, ma di questa pietra così tenace esistono ritrovamenti che addirittura risalgono al periodo neolitico. Sulla giada esiste una ricca tradizione di leggende orientali, tanto che in Cina vige ancora l'uso di donare qualcosa di giada ad un nascituro, quale protezione ed augurio di prosperità. Questa pietra è impiegata per infondere le cinque principali virtù: coraggio, senso della giustizia e della carità, modestia e saggezza. Confucio diceva che la giada rappresenta il ricordo, lo specchio dell'integrità anima-mente. Anche nelle civiltà precolombiane, presso Aztechi e Maya, fu considerata più preziosa dell'oro e di natura divina, tanto da essere lavorata per la produzione di statue ed oggetti sacri. Esistono due specie di questo minerale: la giadeite e la nefrite. La prima è di colore verde intenso, mentre l'altra, meno preziosa, è più chiara, biancastra e talvolta tendente al malva. La maggiore entra vibrazionale è nel Laringeo e nell'Epatico, poiché è il sistema nervoso che aiuta il funzionamento dei reni, del fegato e della milza. Si può indossare montata a collana, ma anche a bracciale, visto che opera efficacemente anche attraverso i vortici delle mani. Entrambe le varietà stimolano l'apertura all'amore universale, alla non discriminazione, all'altruismo disinteressato. Va comunque ricordato che non esiste amuleto o talismano, che da solo sia in grado di modificare la nostra energia. È sempre necessario un intervento determinato da noi atto a condurci sulla via dell'acquisizione di una volontà cosciente. La giada può insegnare che esiste una personalità biologica molto antica, che spesso è scambiata con l'istinto, ma sarebbe più corretto definirla memoria genetica o paleomemoria. Sarà così possibile riconnettersi con la natura e ricordare quale sia il vero compito, il senso della missione su questo pianeta. Questo aiuterebbe a spiegare la simpatia e la similitudine tra gli esseri umani. Cercare l'originalità a tutti i costi può significare scegliere contro la propria natura e la giada diviene strumento di liberazione dagli inutili meccanismi di diversità o superiorità. Solo allora sarà possibile sviluppare quelle attitudini in sintonia con "Dama Natura" per una reale evoluzione. Le sue proprietà si amplificano lasciandola sotto piramide o all'interno di un dodecaedro per almeno tre ore, ancor meglio se in compagnia di un cristallo di rocca.

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